Anticipando la teoria della relatività einsteiniana (che ha introdotto il tempo come quarta dimensione), questa breve novella del 1884 di Edwin Abbot Abbot mira ad aprire la mente del lettore verso la possibile esistenza di dimensioni superiori alla terza (oltre a rappresentare un’aspra critica della società contemporanea).
Il romanzo ruota attorno al viaggio intrapreso dal protagonista (un quadrato) al di là dei confini del suo metaforico mondo a due dimensioni. Se il dottor Gulliver di Swift si ritrova ad essere prima un gigante poi un uomo minuscolo, allo stesso modo il quadrato viene introdotto (grazie all’apparizione di una misteriosa guida: una sfera) all’esistenza di mondi ad una sola e zero dimensioni, e attraverso la regione fisica della terza dimensione (a lui sconosciuta). Ma il viaggio è solo un pretesto per porre un’importante domanda: possiamo noi dirci sicuri che la nostra realtà sia quella definitiva?
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© 2023 Mattia Frigeri
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